Cognitivo-Evoluzionista

DALLA TEORIA ALLA PRATICA

L’approccio cognitivo-evoluzionista si basa su alcuni concetti fondamentali:

La sicurezza

Cognitivo-EvoluzionistaÈ solo in condizioni di sicurezza (fisica, emotiva e relazionale) che la mente umana utilizza al meglio le funzioni cognitive e sociali, per vivere l’esperienza in modo consapevole e coerente ai propri obiettivi. Molto del lavoro dello psicologo è orientato alla ricerca di una sicurezza di base, sia durante i colloqui che nelle situazioni di vita quotidiana. È importante imparare a riconoscere le sensazioni fisiche di allarme e le tendenze all’azione per comprendere e gestire le diverse reazioni di difesa, spesso associate ad ansia e paura.

Il contesto

L’evoluzione (filogenetica e ontogenetica) ci permette di considerare molti comportamenti, apparentemente disfunzionali, come il frutto di un adattamento al contesto. Questo spinge lo psicologo ad interessarsi anche degli ambienti fisici e relazionali in cui le persone vivono, in modo particolare quando parliamo di bambini, famiglie ed organizzazioni.

Cognitivo-EvoluzionistaLa relazione

L’essere umano sviluppa le sue potenzialità (sensoriali, motorie, cognitive, emotive, linguistiche e relazionali) attraverso l’interazione con altri esseri umani. Per questo motivo si pone molta attenzione alla qualità delle relazioni interpersonali, a partire da quella tra lo psicologo ed il cliente ed estendendo le consapevolezze del percorso psicologico alle relazioni familiari e sociali, nella realtà della vita quotidiana.

Il metodo sperimentale

Lo psicologo di orientamento cognitivo-evoluzionista mette a disposizione del cliente le competenze teoriche e l’esperienza clinica, senza interpretare, senza dare consigli o risposte a priori.  L’atteggiamento rispecchia il metodo sperimentale, secondo cui si formula un’ipotesi  falsificabile e se ne testa la validità. L’assetto è cooperativo: il paziente è il vero esperto di se stesso e insieme a lui si cercano le risposte e le soluzioni, procedendo per tentativi ed errori, come in tutti i processi di apprendimento e cambiamento.

Il corpoCognitivo-Evoluzionista

Il cervello è un organo di movimento e per il movimento (Roger Sperry, premio Nobel per la medicina, 1981): è il primo e fondamentale strumento di conoscenza, fondamentale per i processi di memoria e di identità personale.  Gesti, posture, tensioni muscolari, movimenti, distanza interpersonale e sguardi sono oggetto di interesse nel lavoro psicologico e possono aprire ad una più profonda conoscenza di sé. Lo psicologo accompagna il cliente ad esplorare le proprie sensazioni corporee, anche quelle più disturbanti, per comprenderle, dare loro un significato ed imparare a gestirle in modo funzionale.

Le emozioni

Le emozioni hanno una funzione comunicativa doppia:

  1.  sono una sensazione psicofisica interna che segnala l’avvicinamento o l’allontanamento da una meta perseguita.
  2. La loro espressione è alla base della comunicazione interpersonale, nelle dinamiche relazionali.

Le emozioni sono dunque la bussola che ci orienta nelle scelte individuali e nelle relazioni. Il lavoro psicologico aiuta a riconoscere come le diverse emozioni si manifestano nel nostro corpo e come influenzano il nostro pensiero, a comprendere la loro funzione e a regolarne l’intensità.

La consapevolezza

Cognitivo-EvoluzionistaLo psicologo accompagna il paziente nell’esplorazione del proprio stile cognitivo: la selezione e l’organizzazione delle informazioni, i meccanismi di memoria, le aspettative relazionali e le modalità di pensiero. Il termine “cognitivo” va soprattutto inteso come “conoscitivo” e sottolinea la capacità dell’essere umano di osservare se stesso, i propri pensieri, le proprie sensazioni e le proprie azioni. Solo attraverso queste operazioni mentali si può prendere consapevolezza di sé, degli altri e del mondo, utilizzando questa conoscenza per modificare, accettare o dare un nuovo significato a ciò che accade.

L’integrazione

L’integrazione è un obiettivo trasversale a diversi interventi psicologici e consiste nel mettere in relazione elementi che, in un primo momento, non sembravano essere collegati. Il lavoro psicologico mira ad integrare: la razionalità con le emozioni, gli aspetti più istintivi con il pensiero, le idee contraddittorie o punti di vista di persone differenti. Il processo di integrazione modifica la struttura cerebrale attraverso la creazione di nuove sinapsi tra aree del cervello funzionalmente diverse. Questi meccanismi rendono più coerente, fluida ed armoniosa l’esperienza della persona, che, più consapevole del proprio funzionamento, può evitare molti automatismi e rendere più flessibili le sue azioni, migliorando la qualità della propria vita.